Chi sono

El Camino es la recompensa”.
Il cammino è la ricompensa.

Non è solo una frase che ripeto: è la mia bussola. Non credo che la vita sia fatta di traguardi, ma di passi. Passi che a volte inciampano, altre volano, ma sempre lasciano tracce.

Sono nato a Frosinone, il 19 dicembre 1989, poco dopo la caduta del muro di Berlino e da allora le colline dolci della Ciociaria sono la mia casa.

A San Giovanni Incarico ho imparato la forza delle radici e il bisogno di guardare oltre. La vita di provincia mi ha insegnato che la comunità è un bene prezioso, e che i rapporti più autentici nascono proprio nella semplicità dei gesti quotidiani.

Sono un Dottore in Ingegneria Gestionale e lavoro nella sostenibilità: provare a costruire un futuro più giusto per tutti non è solo un mestiere, è un impegno verso chi verrà dopo di noi.

Le mie passioni

Lo sport, prima di tutto. Non come risultato, ma come racconto.
L’ho messo nero su bianco con Diez: l’atlante dei numeri 10, un libro che celebra “il diritto di sognare” e chi ha fatto del calcio un’arte, un linguaggio universale. E continuo a raccontarlo con “Garra e Fantasia”, il mio spazio per intrecciare pallone, emozioni e cultura.

Da istruttore CONI-FIGC e Match Analyst, allenatore e dirigente, il campo per me è un laboratorio di storie: ogni partita custodisce un dettaglio. Ogni dettaglio una storia. Per questo nel fine settimana solitamente mi trovate in qualche sperduto campo di provincia tra terra, sassi, pioggia o sole.

E perché lo sport non è mai separato dal mondo, ho creato il podcast “EcoSportivamente”: uno sguardo su come lo sport può diventare strumento di sostenibilità, cambiamento e coscienza collettiva.

Ma tra le passioni che mi accompagnano ci sono anche i viaggi. Non li vivo come fuga, ma come un modo per provare a capire il mondo, per ascoltarne i silenzi e le voci, per lasciarmi cambiare da ciò che incontro lungo la strada.

Ne sogno, da sempre, uno lunghissimo in Sud America, per perdermi nei suoi colori, nelle sue storie, nei suoi contrasti, nella sua bella e assurda irrazionalità.

Il Senso del Cammino

Amo il vino rosso, le rovesciate di Van Basten, i dribbling storti e meravigliosi di Garrincha.

Amo le canzoni di Guccini e De André e le parole di Berlinguer.

Odio le disuguaglianze, le ingiustizie, chi devasta la terra senza pensare. Forse è per questo che solitamente mi appassiono alle cause perse: perché lì c’è ancora spazio per i sogni.

Non cerco scorciatoie. Credo nel tempo, nei passi, nelle orme che rimangono. Sono le orme, dice Machado, a fare il cammino. E il cammino, insegna il Maestro, è la ricompensa.

Sintesi delle principali esperienze politiche e culturali