Ne è valsa comunque la pena

Tra poche ore si consegneranno le liste delle prossime elezioni comunali di San Giovanni Incarico. Faccio, ovviamente, il mio più caloroso in bocca al lupo a tutti i candidati e rivolgo un pensiero speciale a chi avrebbe dovuto essere protagonista della partita e ora ci guarda tutti dall’alto ❤.

Io ho deciso di non partecipare alla competizione elettorale. Non è stata una scelta semplice, né comoda. Non lo è perché personalmente ho creduto e continuo a credere a quello che ho detto e scritto in questi anni ed oggi, dopo diversi tentativi, ho constatato che non c’erano le condizioni necessarie per perseguire con la doverosa coerenza e la giusta serenità con quel percorso.

Permettetemi prima di tutto di ringraziare chi 5 anni fa ha deciso di candidarsi con Primavera Sangiovannese, le tante e i tanti che pur da non candidati, in questi anni, sono stati al mio fianco ed ovviamente i cittadini che mi hanno concesso la loro fiducia. E’ stato un onore, un onere ma soprattutto un privilegio svolgere il ruolo di Consigliere Comunale nel mio Paese. Posso, in massima franchezza, dire di avercela messa tutta e di aver perseguito quei valori, quelle idee, quei principi che mi avevano spinto alla candidatura. Ho sempre agito non pensando al bene individuale ma a quello del Paese. Ho cercato di seguire il sentiero non più comodo per me ma quello più giusto per i Sangiovannesi.

Come in ogni sfida che si affronta ci sono stati errori, così come degli aspetti che potevano e possono essere migliorati. Da principale rappresentante di un gruppo civico me ne prendo totalmente la responsabilità e chiedo scusa, una parola che nel mondo, non solo in Politica, si utilizza troppo poco. E’ un mio dovere. Allo stesso tempo, però, rigetto al mittente le voci che dicono che nulla è stato fatto in questo lasso di tempo, semplicemente perché è falso. Quando c’è stato da battere i pugni sul tavolo lo abbiamo fatto, per esempio sull’uscita dall’Unione dei Comuni, quando c’è stato il momento della responsabilità, con l’emergenza covid, non ci siamo tirati indietro. Nella mia azione ho messo al primo posto la tutela e la salvaguardia ambientale. Il bene massimo che tutti dovremmo difendere. Ho insistito fino all’ultimo consiglio comunale sulle tematiche di bilancio sottolineando, una volta di più, la delicatezza della nostra situazione. Ho portato avanti con determinazione tutti i punti programmatici che avevamo riguardo la trasparenza amministrativa. Sfido chiunque a prendere un volantino della campagna elettorale del 2017 e trovare un argomento in cui abbiamo cambiato posizione.

Io, noi, ci siamo candidati davvero per provare fino in fondo a cambiare le cose. Sono stato orgoglioso di aver guidato un gruppo di persone in questo piccolo, grande progetto che poggiava le sue basi sull’innovazione, sul senso di comunità, su una visione collettiva e non personale di politica, sull’entusiasmo. Abbiamo provato a costruire un modello diverso di Paese ma non ci interessava una battaglia di pura e mera testimonianza, così come non mi interessa la candidatura ad ogni costo, ringrazio, davvero di cuore chi sinceramente mi aveva offerto questa possibilità. Per ora, non ci siamo riusciti e bisogna prenderne atto. Con serietà e responsabilità, senza drammatizzare le cose. In politica tanti quando le cose non vanno per il verso giusto accampano scuse, io credo, invece, che bisogna aver il coraggio di dirlo, non ce l’abbiamo fatta. Non servono le scuse perché ho affrontato questa sfida a viso aperto. Ci siamo buttati a capofitto in questa storia all’improvviso, armati soltanto della nostra buona volontà, aggrappati ad un filo tenendoci l’un, l’altro.

Mi piace pensare però che tutto questo non sia stato vano. Mi piace pensare che abbiamo dimostrato con i fatti che anche degli under 40 o under 30 possono provare a dire la loro, anche qui a San giovanni, in una lista, in un’associazione. Dove vogliono. Fatelo, provateci. Si può cadere, si può sbagliare ma questo paese ha un disperato bisogno di voi, della vostra intelligenza e della vostra fantasia. Mi piace pensare che abbiamo dimostrato che anche qui si può lavorare sui temi, che si può davvero fare politica non contro qualcuno ma per qualcosa. Mi piace pensare, anzi ne sono certo che se io, tu, noi chiediamo delle cose e ci mobilitiamo per esse poi alla fine chi è al potere, prima o poi, dovrà ascoltarci..

E’ sempre bellissima la cicatrice che vi ricorderà di essere stati felici, cantava Samuele Bersani. La politica è orgoglio, è voglia di mettersi in gioco, è coraggio, è felicità e non sempre calcoli e giochi di palazzo. E’ una cosa che può essere davvero bella. La nostra ambizione non era quella dei ragazzetti che giocavano ad essere grandi ma era il desiderio di dare un senso più profondo al nostro coraggio, al nostro orgoglio, alla nostra idea di futuro. Perché deve pur esserci un futuro in cui credere e in qualche modo noi continueremo a cercarlo, statecene certi.

Ecco per tutti questi motivi, nonostante tutto, io dico che ne valeva e ne è valsa la pena. Davvero.

Con affetto, Umberto

L’anno che verrà

Care concittadine, cari concittadine

come consuetudine di questi anni, a nome di personale e a nome di tutto il gruppo di Primavera Sangiovannese, porgo a voi i miei più cari ed affettuosi auguri di fine anno.

Anche il 2021 è stato un anno difficile, duro, in cui abbiamo alternato momenti di ritrovata o meglio di pseudo normalità a momenti come quello attuale in cui il covid torna a correre a ritmi vertiginosi e davvero preoccupanti. A tal proposito rivolgo un caloroso, affettuoso e sincero abbraccio a tutte le persone attualmente positive o in quarantena.

In questo contesto si è mossa la nostra azione politica. Senza clamori ma con ostinata determinazione. Senza squilli di tromba ma con perseveranza. Abbiamo agito seguendo quella che è la nostra stella polare, il bene del Paese.

E’ naturale, vista la scadenza elettorale imminente, un passaggio sull’anno che verrà e su quelli che sono stati. 4 anni e mezzo fa, le nostre proposte sembravano venire da Marte. Lo ricorderete per tanti facevano parte del libro dei sogni. Dopo questo lasso di tempo, posso senza ombra di smentita dire che molte di quelle hanno segnato l’agenda politica del nostro paese ( dalla tutela ambientale, alla trasparenza, dall’efficienza energetica alle esigenze culturali, solo per citarne alcune) E’ questa la forza delle idee. Della contaminazione. Del superare gli steccati e di seguire, in maniera rigorosa il programma elettorale proposto ai cittadini. Il superamento della politica personale e personalistica.

Noi su questo schema continueremo a muoverci. Si parte dal programma, non ci si muove contro qualcosa o per qualcuno ma per un progetto di futuro. Avevamo, abbiamo ed avremo un solo obiettivo: migliorare la qualità della vita di San Giovanni Incarico, cambiando nel profondo i modi di fare politica. Disegnare insieme a voi una cittadina più bella, più giusta, più sostenibile. La casa di tutti in cui nessuno può sentirsi padrone. Primavera Sangiovannese non solo non è morta ma è più viva che mai ed ha l’ambizione, dopo l’esperienza di questi anni, di diventare forza di governo.

L’augurio per tutte/i è quello di metterci alle spalle i momenti difficili che abbiamo vissuto e di guardare avanti, non dimenticando mai, di cercare la felicità e la gioia vivendo attimo per attimo l’anno che verrà.

Un abbraccio

Umberto

https://fb.watch/aAm9cAkOAL/

Primavera Sangiovannese: i prossimi passi

Manca un anno al termine del mio mandato da Consigliere Comunale. Passarlo a parlare del nulla proprio non mi va. Preferirei, come ho provato a fare ( al massimo delle mie forze) nei quattro anni precedenti, utilizzare questo tempo per portare idee ed iniziative concrete per migliorare la vita ai cittadini e alle cittadine di San Giovanni Incarico.

Nel video provo semplicemente a ragionare su piccole e grandi priorità che con Primavera Sangiovannese vorremmo affrontare nel futuro prossimo.

Come sempre metteremo al centro del nostro impegno idee e proposte concrete per migliorare la vita delle cittadine e dei cittadini di San Giovanni Incarico.

Discarica e Plastic Free, Rapporti con l’Unione di Comuni, l’odiosa tassa della Valle del Liri, l’utilizzo del fondo di solidarietà, l’organizzazione del centro culturale che sta per nascere da anni richiesto, il supporto al commercio locale, il bilancio partecipativo, la cura dei beni comuni e la ripartenza dello sport. Non ci interessano le guerre personali, al centro del nostro progetto c’è solo San Giovanni e i Sangiovannesi.

Discarica di Roccasecca: Il V bacino è autorizzato

L’incubo è purtroppo diventato realtà: la Regione Lazio ha autorizzato definitivamente un ulteriore ampliamento della discarica, il celebre, ahinoi, V bacino. Il 31 dicembre 2020 terminava l’autorizzazione a conferire sul IV bacino ( la sopraelevazione autorizzata dai due ultimi esecutivi), con puntualità svizzera le autorizzazioni sono arrivate.

Discarica di Roccasecca: cosa significa V bacino?

In parole semplici cosa vuol dire V bacino? A livello di superficie si tratta di uno spazio di 31.567 metri quadri, praticamente 3 campi di calcio. Sono previsti cinque lotti di discarica. Il volume complessivo è, invece, uguale a 592.021 metri cubi. Il Piano Regionale dei rifiuti redatto nell’agosto del 2020, come evidenziato nel V.I.A, stima il fabbisogno della Provincia di Frosinone, fino al 2025, in 200.000 tonnellate. Questa cifra mostra evidentemente e senza ombra di dubbio l’entità e l’impatto di questa nuova area di discarica. E’ importante sottolineare come nel documento di Programmazione Regionale esista una postilla deleteria per il nostro territorio che resterà destinato a scontare le carenze altrui. La politica delle deroghe. La politica che può istituire gli Ato e nello stesso tempo derogarli all’infinito.

“sono stabiliti i fabbisogni fino al 2025 per l’ATO di Frosinone per circa 200.000 ton. Per tutto il sistema di gestione degli ATO si rimanda a quanto approvato nel Piano e quanto verrà approvato con successiva legga in fase di approvazione come disposto nello stesso piano al capitolo 11.1 entro 120 giorni.Nel medesimo capitolo è anche previsto “In caso di carenza impiantistica, in attesa dell’autosufficienza di ATO, l’ATO deficitario può utilizzare impianti presenti in altri ATO, fermo restando il principio di prossimità e per un periodo massimo di trentasei mesi.

I Dati del V Bacino. Fonte, A.I.A Regione Lazio ( http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/RIF_DD_G15189_14_12_2020_Allegato1.pdf)

Alla fine il principio resta sempre il medesimo, la discarica di Roccasecca si può ampliare perché altrimenti c’è l’emergenza. Una sorta di figura mitologica. Ai bambini delle nostre zone, per impressionarli, non citeremo più il lupo mannaro, ma l’emergenza. A causa dell’emergenza che va avanti da 20 anni, cresce ininterrottamente questo mostro ambientale.

Discarica di Roccasecca: il parere del Governo

Nell’ultimo anno per ben tre volte è intervenuto il Presidente del Consiglio su questa vicenda. Per due volte ha avallato l’ampliamento in altezza del IV bacino e successivamente ha dato il “V.I.A” alla costruzione del V, smentendo le osservazioni del Ministero dei Beni Culturali. Tante volte ho ripetuto in questi anni che esistono cittadini di Serie A e cittadini di Serie B nella Regione Lazio. Abbiamo cittadini sacrificabili e quelli non sacrificabili. Quest’ora viene certificato. Nero su Bianco.

” Valutato inoltre che il Consiglio dei Ministri ha effettuato una valutazione comparativa degli interessi coinvolti nel procedimento costituiti da una lato nell’impatto paesaggistico che l’ampliamento della discarica esistente può avere sull’area interessata dall’intervento e, dall’altro, nella considerazione che la realizzazione del V bacino risulta urgente sotto l’aspetto della tutela sanitaria nel territorio regionale, in quanto facente parte del sistema integrato di gestione dei rifiuti in corso di realizzazione. E che ha considerato prevalente
l’interesse alla tutela igienico-sanitaria del territorio regionale e quindi di consentire la prosecuzione del procedimento diretto all’ampliamento della discarica di Roccasecca, attraverso la realizzazione del V Bacino.;”

Dal RIF_DD_G15189_14_12_2020, della Regione Lazio.

Molto grave, a mio avviso, anche il mancato invio dell’elenco dei siti provinciali alternativi che ha fornito un alibi di ferro a chi questa discarica voleva ampliarla fin dal primo secondo di questo lungo iter.

Ciclo dei rifiuti: intreccio di convergenze

E’ questo il ciclo provinciale “chiuso” ed innovativo di cui tanti si vantano?

  • Si ricorda la delibera che vede la MAD unitamente alla SAF ed all’impianto di San Vittore convergenti con gli obiettivi di produttività della Saxagrestone nel territorio di Roccasecca ed inoltre possono garantire lo smaltimento di rifiuti derivanti da bonifiche del territorio della Provincia di Frosinone che concorrono comunque agli obiettivi dell’aggiornamento del Piano.
  • Impianto SAF di Colfelice. L’impianto in questione è strettamente connesso con il vicino impianto della S.A.F (Società Ambiente Frosinone), impianto questo di trattamento meccanico e biologico dei rifiuti urbani (TMB) che vengono, quindi, stabilizzati nella loro frazione organica mediante compostaggio. La MAD è tenuta a smaltire nei propri bacini i rifiuti trattati dal citato impianto della SAF per almeno il 50%.
  • Tenuto conto altresì degli obiettivi di bonifica in particolare di tutte le aree della valle del Sacco ricadenti nella provincia di Frosinone, nonché delle aree recentemente individuate in diversi comuni del Frusinate che necessitano di bonifica, si ritiene comunque utile valutare la possibilità di poter comunque utilizzare una parte di volumetria, con le limitazioni meglio appresso specificate, eventualmente da riservare e destinare unicamente a smaltimento di rifiuti derivanti da discariche comunali da bonificare o altri siti di bonifica della Provincia di Frosinone che per necessità devono essere rimosse dagli attuali luoghi, al fine di garantire maggiori standard ambientali.Al momento non è possibile avere una stima di tali quantitativi di rifiuti da rimuovere non essendo ancora stati approvati i relativi progetti di bonifica appare comunque utile destinare una volumetria per tali attività di bonifica utili per il territorio della Provincia di Frosinone

Cosa fare adesso?

Oltre ai procedimenti in corso, a mio avviso, sono presenti elementi per un ulteriore ricorso al Tar. Un ultima carta da giocare. Su tutti vi è un motivo di estrema importanza. Il 17 novembre del 2020, la Corte Costituzionale, ha annullato il Piano Paesistico della Regione Lazio. L’iter per la costruzione del V bacino inizia nel autunno del 2015. Viene stoppato, proprio per la mancanza di un piano aggiornato. Riparte nell’autunno dello scorso anno a seguito dell’approvazione del Piano. Ora non serve un fine giurista per comprendere che non può essere corretto avallare un nuovo lotto di discarica, senza questo documento, giudicato fondamentale dallo stesso organo regionale in passato. Il Comune di Roccasecca ha sollevato la questione ma la risposta della Regione è stata a dir poco fantasiosa: l’aspetto non sarebbe di competenza comunale. Un assurdo.

Documenti Citati. Allegati:

San Giovanni Incarico: il consiglio comunale del 8 settembre

Consiglio Comunale San Giovanni Incarico

Dopo la pausa estiva, martedì 8 settembre si è riunito il Consiglio Comunale di San Giovanni Incarico. Il consiglio è stato richiesto dai Consiglieri di Minoranza: Bortone, Carbone e Toti.

Gli odg della discussioni sono visualizzabili, cliccando sul link sottostante

Come potete osservare si tratta di punti aperti che non necessitano, quindi, di una votazione ma di una discussione aperta in aula.

Organizzazione Spazi Scolastici

Il primo punto di discussione riguardava l’organizzazione degli spazi scolastici. Prima di tutto, ho ritenuto fondamentale non alimentare ulteriori elementi di confusione in un quadro che, dal livello nazionale al livello locale, risulta essere frammentato ed in continua evoluzione. Politicamente Primavera Sangiovannese ha sempre cercato di favorire una piena autonomia dell’istituzione scolastica, tenendola ben fuori dall’agone politico. Sull’argomento, ho chiesto quale fosse la posizione del nostro Comune, nell’incontro tra i dirigenti scolastici e i Primi Cittadini del plesso ( San Giovanni Incarico, Pontecorvo, Pico), previsto l’indomani. Il Sindaco Fallone, ha risposto che il Comune di San Giovanni Incarico, aveva ultimato i lavori di adeguamento necessari ma avrebbe lavorato per una scelta collettiva. Come tutti sapranno si è optato per un rinvio dell’apertura delle scuole.

Non ho avallato la richiesta di Istituzione di una commissione ad hoc sul tema scuola, relazionata dal Consigliere Toti, perché pur condividendo la natura di questa proposta, non è stato presentato alcun documento sulla struttura e sul funzionamento della stessa,se non dei generici intenti. Vivendo un periodo delicato e dovendo essere l’azione politica sull’istruzione particolarmente rapida, chiara ed efficace, non ho ritenuto utile richiedere , in questa occasione, una votazione sulla proposta. Nulla vieta, ovviamente, che si possa in futuro giungere ad una proposta strutturata da sottoporre al Consiglio Comunale, al quale sicuramente non farò mancare il mio appoggio e supporto.

Cosa fare dell’ex scuola Pasquale Cayro?

Ho sottolineato prima di tutto la pessima esperienza vissuta dall’Associazione Culturale che presiedevo. 6 anni fa siamo stati invitati a liberare la sede che ci era stata concessa, entro una settimana, a causa dell’inagibilità della struttura. Era la settimana di ferragosto. Tempi e metodi di una certa politica.

Detto questo ho sottolineato come numeri alla mano non sia funzionale pensare a quella struttura come nuovo edificio scolastico. Quell’edificio, una volta messo in sicurezza, potrebbe essere invece utilissimo ad aiutare le associazione del territorio,una sorta di “Casa dell’associazionismo locale”. In più, viste le esigenze di molti lavoratori, sarebbe molto interessante creare degli spazi di co-working, lavoro condiviso. La crescita esponenziale dello smart working è una chiave per rivitalizzare i borghi e generare entrate per le attività commerciali. Una grande occasione che dobbiamo essere in grado di sfruttare.

Il primo cittadino ha risposto che l’idea era certamente interessante ma l’edificio, a breve, diventerà un centro diocesano.

Contributi a Fondo Perduto ai commercianti

Come si potrebbe essere concettualmente contro ad una misura di questo genere? Ovviamente, però, bisogna coniugare la proposta con l’equilibrio delle finanze comunali, tema a cui ho sempre prestato una rigorosa attenzione. Ho chiesto al Consigliere Carbone, relatore della stessa, se era già stata pensata una somma da destinare ai commercianti. Mi è stato risposto negativamente e che questo onere, a suo avviso, spettava alla maggioranza. Facendo un conto, di massima, sulla natura dell’impegno, ritengo che per essere efficace, dovrebbe essere stimato in almeno 60.000,00 €, una cifra certamente importante per le casse, non floride, di San Giovanni Incarico.

Su questo punto mi piacerebbe lanciare un’idea: non sarebbe interessante capire di cosa hanno bisogno le aziende/attività commerciali presenti sul tessuto comunale, stilare una lista delle priorità ed investire questo denaro in investimenti su strutture, eventi ed infrastrutture fisiche e digitali? A mio avviso, inoltre, non è più rinviabile, la creazione di uno sportello dedicato alle opportunità di finanziamento delle imprese.

Installazione traliccio telefonico Madonna della Guardia

Su questo argomento, al di là del caos che si è generato e delle vere e proprie liti di questi giorni, sostengo a nome del mio gruppo una cosa molto semplice: Primavera Sangiovannese è contro nuove installazioni di questo genere, a qualsiasi prezzo offerto dal gestore, nelle immediate vicinanze di un luogo di culto così importante per la popolazione sangiovannese.Riteniamo, inoltre, che si debba risolvere al più presto la controversia legale per i ripetitori già presenti e procedere con un piano di pianificazione urbanistica avente lo scopo di pianificare e minimizzare i valori di campo elettromagnetico, ove necessario.

Nel corso di questi 3 anni di attività consiliare, ho incrociato quest’argomento nella Primavera del 2018, durante l’approvazione del bilancio di Previsione. Ho chiesto più volte chiarimenti, senza fortuna, sull’evidenza che vedete in immagine. Sfruttando l’occasione, ho chiesto direttamente chiarimenti al Consiglio.

Il primo cittadino ha sostenuto che l’aumento di entrate fosse motivato dal risarcimento derivante l’ipotetica vittoria della causa riguardante il traliccio attualmente presente sul Santuario della Madonna della Guardia, utilizzato dall’emittente Teleuniverso. Spiegazione che a dir la verità non ci lascia convintissimi, poiché, o è stato redatto in maniera poco chiara il testo a corredo del documento contabile o si rafforza la convinzione di aver fatto bene a non votare quel bilancio di previsione, viste le stime che potremmo definire “fantasiose”.

Nota a margine: il clima politico

Possono capitare e capiteranno discussioni accese e vivaci in Consiglio. La politica è anche contrapposizione. Scontro costruttivo. Senza alcuna ipocrisia, anche io, in passato ne ho avute di serrate. Quello che non condivido, però, è il clima da far west che si è palesato negli ultimi due consigli comunali. Discussioni che non sono funzionali ma strumentali: “Faccim ammuina”. Non diamo una bella immagine del nostro lavoro di Consiglieri ai cittadini, ma soprattutto non diamo lustro all’istituzione che rappresentiamo. Ben vengano discussioni, anche accese, sul futuro e sulle prospettive di San Giovanni Incarico, ma al contempo mi auguro che la bagarre delle ultime sedute sia una parentesi breve e già chiusa.

Consiglio Comunale: le mie proposte sulla partecipazione popolare

Democrazia Partecipativa

Lunedì 20 luglio, dopo molti mesi, c’è stato un ricco e lungo Consiglio Comunale, iniziato alle 19:00 e terminato dopo le 23:00.


Prima di analizzare le questioni inerenti il bilancio e le finanze comunali ritengo utile concentrarmi su un macrotema che mi sta molto a cuore: quello sulla partecipazione popolare.

Da sempre, anche prima della nascita di Primavera Sangiovannese, ho argomentato e proposto su questo punto. Non per vezzo, non per moda, ma per esigenza. Un cambiamento profondo del Paese non può prescindere da una rinnovata e continua partecipazione popolare alla vita politica del paese, da parte di tutti. Non esistono le bacchette magiche, né gli uomini solo al comando capaci di affrontare tutto. Il rinnovamento o è partecipato o non lo è. Ritengo che debba esistere un sentimento diffuso e “popolare” orientato alla valorizzazione delle tante risorse ( umane e paesaggistiche) presenti nel nostro Paese.

E’ vero che i nostri giorni sono segnati comunque dal pericolo Covid, ma l’assise comunale praticamente vuota di cittadine/i dopo lunghi mesi in cui il Consiglio si riuniva deve far riflettere tutti, partendo ovviamente dal sottoscritto. Riusciamo ad interessare i cittadini con le discussioni politiche che animano il Paese? Io ritengo che i cittadini siano interessati a discussioni concrete che riguardano la loro vita quotidiana e soprattutto le prospettive del nostro Paese.

L’argomento partecipazione è stato oggetto di un dibattito franco nel corso della prima parte della seduta.


Riprese dei Consigli Comunali

Chi ha seguito Primavera Sangiovannese sa che questa è una delle proposte hanno animato la nostra Campagna Elettorale. La prima richiesta al Consiglio, in tal senso, è stata protocollata a dicembre 2017. In prima battuta, in massima franchezza, non è stata presa sul serio ( a cosa serve mettere le telecamere in Consiglio?) ma poi forse anche a causa dell’emergenza sanitaria vissuta in questi mesi, è stata riconosciuta la bontà della proposta. Meglio tardi che mai.

Il nuovo regolamento del Consiglio Comunale di San Giovanni Incarico, votato lunedì scorso, prevede la possibilità della ripresa dell’assise pubblica. Questa potrà avvenire sia sugli organi ufficiali del Comune, sia ( su mio emedamento) da parte di cittadini, associazioni, privati che dovranno fare apposita richiesta. Ora manca l’ultimo step: il regolamento attuativo specifico che abbiamo già predisposto e protocollato. Ci auguriamo possa essere rapidamente approvato.

Questo strumento non va a vantaggio di questa o quella parte politica, va esclusivamente a vantaggio della popolazione di San Giovanni, in particolar modo di chi svolge un lavoro che lo tiene lontano da casa, praticamente tutta la giornata ed è così impossibilitato a seguire i lavori del Consiglio Comunale. Sempre in quest’ottica ho proposto due ulteriori integrazioni

Petizioni Popolari:

1.Il Consiglio Comunale con il fine di incentivare la partecipazione popolare alla vita politica del Paese, ha la facoltà di discutere anche proposte di deliberazione promosse da singoli cittadini ed associazioni. Tali petizioni devono essere sottoscritte da almeno da almeno 30 (trenta) persone aventi residenza nel territorio comunale e/o attività economiche o sociali che operano nel Comune San Giovanni Incarico. La sottoscrizione per essere valida dovrà contenere nome, cognome, indirizzo, data di nascita e firma e dovrà essere presentata all’ufficio Protocollo del Comune.

2. Il Presidente del Consiglio, con l’ausilio del Segretario Comunale, acquisiti i pareri dei responsabili di Area, provvederà entro 30 (trenta giorni) ad assegnare la proposta all’organo consiliare per la trattazione di merito


ARTICOLO 9 CONSIGLIO COMUNALE APERTO

1. Il Presidente quando si verificano rilevanti motivi d’interesse della comunità può convocare l’adunanza “aperta” del Consiglio Comunale:

a) di sua iniziativa;

b) su richiesta di almeno di 5 (cinque) consiglieri o del Sindaco;

c) su richiesta di almeno 100 residenti. La richiesta dovrà essere protocollata all’apposito Ufficio Comunale e dovrà contenere nome, cognome, residenza, data di nascita e firma dei richiedenti.


2. La seduta può svolgersi nella sua sede abituale od anche nei luoghi particolari previsti

3. Tali adunanze hanno carattere straordinario ed alle stesse, con i consiglieri comunali, possono essere invitati parlamentari, rappresentanti della regione, della provincia, di altri comuni, delle circoscrizioni, degli organismi di partecipazione popolare e delle associazioni sociali, del volontariato, politiche e sindacali interessate ai temi da discutere.

4. In tali particolari adunanze il Presidente, garantendo la piena libertà di espressione dei membri del Consiglio Comunale, consente anche interventi di cittadini presenti in aula, dei rappresentanti come sopra invitati, che portano il loro contributo di opinioni, di conoscenze, di sostegno e illustrano al Consiglio Comunale gli orientamenti degli enti e delle parti sociali rappresentate.

5. Durante le adunanze “aperte” del Consiglio Comunale non possono essere assunti impegni di spesa, anche di massima, a carico del bilancio comunale.

6. Gli unici membri deputati alla votazione delle proposte discusse e proposte dall’assemblea sono i membri in carica del Comune di San Giovanni Incarico.


Di comune accordo con maggioranza e minoranza questi punti sono stati aggiornati alla prossima discussione preferendo discuterli con una specifica discussione sullo Statuto Comunale e non sul Regolamento del Consiglio. Per me, per noi, nessun problema, ma certamente non molleremo la presa.

In sintesi cosa mi spinge a insistere e a presentare queste proposte? Voglio dare la possibilità a tutte le cittadine ed i cittadini del mio Paese di essere informati sulla vita politica del Paese, senza passare per il sentito dire, ascoltando direttamente ciò che accade nei momenti di confronto pubblico. Voglio a dare alla cittadinanza e alle associazioni, strumenti in grado di renderli non spettatori passivi delle decisioni, ma attori protagonisti. Rompere l’apatia, abbattere la noia, costruire sulla contaminazione delle idee un futuro più bello, più giusto, più equo.

Discarica di Roccasecca: le ultime novità ed il punto della situazione

L’arrivo dell’estate non ha fermato, purtroppo, le notizie, le novità (non buone) e i vari colpi bassi, riguardo il ciclo dei rifiuti regionale e provinciale.  Le notizie riguardano sia la Mad, con quello che ormai è diventato un romanzo infinito, chiamato V bacino, sia il rinnovo dei vertici della Saf con la relativa approvazione di bilancio.  

Discarica: lo stato dell’arte

Tanti cittadini si perdono e fanno confusioni tra i vari procedimenti attivi, i ricorsi e carte bollate. Parto quindi con il definire la situazione attuale che, ahinoi, ha visto un procedimento recentemente approvato ed un altro in itinere.

Quello già approvato riguarda la sopraelevazione del IV Bacino. Nella scorsa Primavera, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, smentendo una sua stessa decisione, ha avallato la Richiesta della Regione Lazio di concedere una proroga per la sopraelevazione della discarica di Roccasecca, fino al 31-12-2020. Per intenderci questa decisione rappresenta il fondamento sul quale vediamo crescere la montagna artificiale di rifiuti giorno dopo giorno.  

Qui trovate le osservazioni che ho preparato riguardo quella sciagurata decisione.

Il secondo punto riguarda la costruzione del famigerato V Bacino. La ditta che gestisce la discarica di Roccasecca ha presentato un progetto di ampliamento per la costruzione di un nuovo ed intero lotto di discarica nell’autunno del 2015. Il progetto era stato sospeso dalla Regione Lazio per mancanza del PTPR ( Piano Territoriale Paesaggistico Regionale). Non appena è stato approvato in aula, ancor prima della sua pubblicazione ufficiale, il progetto per la costruzione del V Bacino è stato riattivato dall’ente regionale. Lo stesso ente non ha ascoltato le numerose osservazioni di contrarietà promosse dal Comune di Roccasecca e da alcuni dei Comuni Limitrofi, dalla Provincia di Frosinone, Dal Ministero dei Beni Culturali, dall’Autorità di Bacino (Qui trovate le mie osservazioni) ed ha autorizzato il primo passo per la costruzione: la famosa V.I.A (valutazione di impatto ambientale). Il Comune di Roccasecca ha fatto ricorso al T.A.R riguardo questa richiesta ed il tribunale gli ha dato ragione. 

Hanno partecipato ad adiuvandum il Comune di Colfelice e quello di San Giovanni (quest’ultimo su richiesta e sollecitazione del sottoscritto, approvata dall’Amministrazione Comunale).

LA REGIONE LAZIO RICORRE DI NUOVO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Notizia del 26 giugno è che la Regione Lazio per quanto riguarda la costruzione del V bacino, non ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, ma di intraprendere una strada politica, ovvero andare di nuovo a bussare alla Presidenza del Consiglio. Oltre all’evidente significato politico del gesto e della decisione che sarà presa in quella sede, c’è da dire che il T.A.R nella sentenza emessa contestava all’ente proprio il mancato coinvolgimento dell’organo politico in quanto vi era un conflitto tra la suddetta Regione e il Ministero dei Beni Culturali che continua ad opporsi fermamente agli ampliamenti in quanto nell’area sono presenti vincoli territoriali.

Tutti gli enti interessati sono stati chiamati a partecipare ad una nuova “riunione di coordinamento” per giovedì 2 luglio 2020, alle ore 15:00.

ROMA: LA DISCARICA DI MONTE CARNEVALE

Come sappiamo e ricordiamo tutti, uno dei principali fattori che ha creato questa situazione è la cronica ed eterna mancanza di impianti della Capitale (non ho parlato solo di discariche ma di impianti, perché questo punto ci tornerà utile nella disamina sulla Saf). Questo ha fatto sì che le volumetrie disponibili per la Provincia di Frosinone si siano rapidamente esaurite.

Dallo scorso inverno, c’è in corso l’iter per la costruzione di una discarica a Monte Carnevale, a Roma. Per uno strano caso del destino, è proprio dello stesso proprietario della discarica di Roccasecca che sempre per quello stesso caso del destino proprietario della discarica di Civitavecchia.

Cosa è successo di rilevante in questi giorni, circa questo argomento? La discarica di Monte Carnevale non sarà assoggettata a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), perché la richiesta della ditta proponente è di solo 75.000 tonnellate complessive quando la Capitale produce, ad oggi, circa 1000 Tonnellate al giorno di scarti da inviare in discarica. La capienza del sito complessiva, ovviamente, è “tarata” sull’effettiva necessità della Capitale.

FROSINONE: LA NUOVA DISCARICA DI SERVIZIO

Oltre ai problemi riguardanti la capitale, se non sarà prevista la costruzione del V bacino, la discarica di Roccasecca potrà essere utilizzata fino al 31-12-2020. È evidente quindi che nel breve periodo o dovrà essere individuata una nuova sede per la discarica di servizio della Provincia di Frosinone poiché ad oggi sia a monte, percentuale di raccolta differenziata sotto i livelli richiesti, sia a valle, scarti prodotti dal TMB di Colfelice o la Provincia di Frosinone, dovrà essa stessa, come fatto per anni da Roma scaricare fuori A.T.O

Nella discussione che si è sviluppata su quest’argomento nessuno ha sottolineato un elemento per me fondamentale: l’eventuale nuova discarica dovrà essere pubblica. Nessun privato può continuare ad arricchirsi sulle spalle della collettività. Bisogna spezzare assolutamente questo circolo vizioso che perdura ormai da anni.

La seconda osservazione, ovvia ma fondamentale è che bisogna fare presto. Cosa succede se non si individua rapidamente una nuova discarica? Il rischio fin troppo evidente è che si ripeta quanto scritto nella V.I.A precedentemente autorizzata dalla Regione Lazio: saranno ridotte le volumetrie (ma non saranno tarate ovviamente sul fabbisogno della Provincia di Frosinone) del V bacino e sarà evidenziato come questo ampliamento sia necessario per evitare l’emergenza nella provincia di Frosinone.

Terza osservazione: bisogna imporre da subito un limite temporale breve per la durata del nuovo sito. Non ammissibile, ovunque, essa sorga che possa durare venti anni e che per 20 anni ancora il ciclo dei rifiuti preveda un’enorme percentuale di rifiuti da destinare in discarica.

In tutto questo restano ancora nero su bianco le osservazioni dell’Ispra-Crn che evidenziano numerosi ed evidenti sforamenti dei valori di contaminazione per numerose sostanze. Ad oggi non c’è nessuno studio che smentisce quei dati ma sembra che per la Regione e Governo non siano mai esistiti.

Cdp e Ics: le opportunità per gli enti locali

Rinegoziazione mutui per gli enti locali: più ossigeno per il nostro Comune! Cassa Depositi Prestiti e l’Istituto per il Credito Sportivo offrono, rispettivamente, la possibilità di rinegoziare e sospendere i finanziamenti concessi agli Enti Locali.

Rinegoziazione mutui per l’anno 2020 dei prestiti concessi agli Enti Locali dalla CDP

Tra le misure messe in campo dal Governo per fronteggiare la crisi del Covid19 c’è la possibilità per gli Enti Locali di rinegoziare per l’anno 2020 i prestiti concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Tale operazione, che è entrata in vigore lo scorso 6 maggio ed avrà un periodo di adesione fino al 27 maggio, permette a circa 7200 enti locali di accedere a risorse fino a 1,4 miliardi di euro e di sfruttarle direttamente per il territorio.

In particolare, la circolare n.1300 di Casse depositi e prestiti del 23 aprile 2020 (https://cdp.it/resources/cms/documents/Circolare-CDP_n.1300-2020_Rinegoziazione-enti-locali.pdf) specifica quali prestiti potranno essere rinegoziati, connotati dalle seguenti caratteristiche:

  • prestiti ordinari, a tasso fisso o variabile, e flessibili; 
  • oneri di ammortamento interamente a carico dell’Ente beneficiario; 
  • in ammortamento al 1° gennaio 2020, con debito residuo a tale data pari o superiore ad euro 10.000,00, e scadenza successiva al 31 dicembre 2020.

Come si può aderire a tale rinegoziazione? In modo molto semplice l’istituto, tramite il proprio sito web, mette a disposizione l’elenco dei Prestiti Originari e rende note le condizioni applicate alla rinegoziazione. Dunque, attraverso un’apposita sezione sul sito internet di CDP, ciascun ente locale potrà seguire step by step la procedura di adesione articolata in tre fasi:

  1. Scelta delle condizioni
  2. Domanda di adesione
  3. Perfezionamento del contratto

In dettaglio, la documentazione da presentare dovrà comprendere:

  • la proposta contrattuale irrevocabile di rinegoziazione; 
  • la determinazione a contrattare; 
  • il modulo per l’attestazione dei poteri di firma del sottoscrittore del contratto; 
  • il consenso al trattamento dei dati personali ed informativa privacy; 
  • le delegazioni di pagamento in originale. 

La documentazione, comprendente gli originali cartacei delle delegazioni di pagamento relative a ciascun prestito negoziato, deve essere inviata a CDP entro e non oltre il 3 giugno 2020.

Per maggiori informazioni: https://cdp.it/sitointernet/it/rinegoziazione_mutui.page

Sospensione finanziamenti ICS

Anche l’Istituto per il Credito Sportivo ha previsto un piano per sospendere i finanziamenti concessi agli Enti Locali, in particolare <<L’Istituto ha aderito all’accordo ABI, ANCI e UPI e procederà quindi alla sospensione per un anno della quota capitale delle rate dei finanziamenti in scadenza fino al 31 dicembre 2020 su esplicita richiesta di Comuni, Province ed altri Enti Locali, come definiti dall’art. 2 del D.lgs. 267/2000.>>

Come si legge dal sito dell’ICS per poter beneficiare della sospensione, i finanziamenti devono avere le seguenti caratteristiche:

  • Stipulati secondo la forma tecnica del mutuo;
  • Essere intestati agli Enti Locali con oneri di rimborso interamente a proprio carico;
  • Il soggetto debitore e il soggetto beneficiario devono essere coincidenti;
  • Non devono essere stati concessi in base a leggi speciali;
  • Devono essere in corso di ammortamento;
  • Non devono presentare rate scadute e non pagate da oltre 90 giorni al momento di presentazione della domanda;
  • La durata complessiva, a seguito della sospensione, non deve eccedere i 30 anni.

Come si può aderire? Il processo è diviso essenzialmente in due fasi: la prima prevede la semplice compilazione, entro il 20 maggio, del modulo online messo a disposizione da ICS (https://www.creditosportivo.it/covid19/sospensioneratecovid/sospensionerateentilocali_covid19.html) e, se non risultano incongruenze, si procede con la seconda fase, da adempiere entro il 26 maggio, che comprende i seguenti allegati:

  1. La domanda di sospensione predisposta con i dati da te immessi nel modulo (da firmare digitalmente)
  2. La determinazione del responsabile del procedimento di spesa (da compilare e firmare digitalmente – una unica anche per già di un finanziamento)
  3. La certificazione dei responsabili dei servizi (da compilare e firmare digitalmente – una unica anche per già di un finanziamento)
  4. La delega di pagamento (una per ciascun finanziamento) sulle entrate afferenti ai primi tre titoli di bilancio esente da imposte e tasse ai sensi dell’art. 15 DEL D.P.R. 29/9/1973 N. 601

Approfondimento a Cura di Francesco Rampini

Discarica di Roccasecca: L’economia circolare con il culo degli altri

Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Non si può che partire dalla celeberrima frase di George Orwell per raccontare l’ennesimo scempio che le istituzioni hanno compiuto alla bassa Ciociaria e all’Alta terra di Lavoro. Ieri, La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato la revoca della sua stessa decisione presa il 7 marzo 2019: la montagna di immondizia continuerà a crescere, fino al 31/12/2020 fino a toccare la vetta di 16 metri. La motivazione, tra le righe, è sempre la stessa o questo sito o c’è l’emergenza. Emergenza che dura da quando io frequentavo le scuole medie. Motivazione tra l’altro palesemente falsa in quanto sono disponibili delle volumetrie in altre discariche pubbliche della Regione.  

Non si tratta di seguire la logica non nel mio giardino, semplicemente ci si aspetterebbe dalle Istituzioni che rappresentano anche i cittadini dei paesi limitrofi gli impianti il rispetto dei diritti costituzionali. In particolare dell’articolo 3, quello che ci ricorda che tutti i cittadini sono uguali. Ancora una volta la volontà politica si è piegata alla legge del più forte e al potere economico. Non conta nulla la relazione dell’Ispra che evidenzia ripetuti superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione, non conta nulla la delibera successiva della Provincia di Frosinone, non conta nulla il parere negativo del Ministero dei Beni Culturali, non contano nulla due interrogazioni parlamentari nel giro di pochi mesi presentate da Rossella Muroni al  Ministro Costa, alle quali ovviamente non c’è stata nessuna risposta

Alex Langer sosteneva che la conversione ecologica potrà affermarsi solo quando apparirà socialmente desiderabile: qui nel basso Lazio è diventata una necessità inderogabile per la salute pubblica e del territorio, peccato che chi ci governa la ritenga solamente uno slogan buono per riempire le prima pagine dei giornali. E’ facile dire economia circolare con il culo degli altri.

Pretendiamo Chiarezza

Pubblico integralmente la lettera che ho inviato a sua Eccellenza il Prefetto di Frosinone, ieri 28-10-2019, a seguito della votazione per l’elezione dei membri della Comunità Montana del 9.9.19 , sulla quale continuiamo a non vederci chiaro e sulla quale pretendiamo chiarezza.

Alla cortese Attenzione di/del/delle

Sua Eccellenza Il Prefetto della Provincia di Frosinone, Dr. Ignazio Portelli

Gentile Segretario Comunale, Dottoressa Anna Parisi
Ill.mo Sindaco di San Giovanni Incarico, Ing. Paolo Fallone

Gentili Scrutatrici
Consigliere Dott. Isabella Corsetti,
Consigliere Dott. T. Raso,


Oggetto: delibera del Consiglio Comunale del 9.9.19 n.  18: nomina dei rappresentati della Comunità Montana del Lazio “Monte Ausoni”.


In riferimento alla nota del 7.10.19 a firma del Segretario Comunale di San Giovanni Incarico, allegata alla presente mail, mi preme fare alcune precisazioni al fine di giustificare la mia richiesta di copia o, eventualmente, della sola visione del brogliaccio utilizzato per la stesura della delibera in oggetto.
Premetto che dopo la discussione, per ragioni politiche che qui è inutile precisare, ho abbandonato l’aula consiliare senza partecipare alla votazione dei rappresentati della Comunità Montana dei Monti Ausoni, posizionandomi in prossimità della stessa.
A conclusione del Consiglio Comunale, sia io che tutti i presenti con cui ho avuto modo di parlare abbiamo potuto constatare che il Sindaco, nel proclamare quali rappresentanti della Comunità Montana i consiglieri Tania Raso e Carbone Antonio, ha dichiarato il seguente risultato della votazione:
n. 5 voti al consigliere di minoranza Tania Raso
n. 3 voti al consigliere di maggioranza Antonio Farina
n. 2 voti al consigliere di minoranza Zimarri Umberto
n. 2 voti al consigliere di maggioranza Carbone Antonio.

Conclusa la votazione, il consigliere Bortone Giorgio ha obiettato che, data la parità di voti, il Sindaco avrebbe dovuto eleggere il sottoscritto, quale consigliere più giovane di età, rispetto a Carbone Antonio.


Nella delibera precisata in oggetto, invece, pubblicata sull’albo pretorio on line del Comune (allegata), il risultato della votazione è diverso (4 voti assegnati alla consigliera Tania Raso e 3 voti al consigliere Carbone) e l’osservazione del Consigliere Bortone non è riportata.
Da qui la mia richiesta di visione delle schede elettorali e del brogliaccio, in modo da verificare se vi fosse stato un errore di trascrizione tra quanto avvenuto nel corso del Consiglio e riportato nel brogliaccio del Segretario e quanto poi riportato nella delibera pubblicata sull’albo.   
Il giorno dopo la mia richiesta, sono stato convocato presso la sede comunale e durante un colloquio privato mi è stato comunicato dal Sindaco, Ing. Paolo Fallone, che nel dichiarare in Consiglio i voti a scrutinio segreto raccolti dai singoli consiglieri si era sbagliato, per cui il risultato elettorale corretto era quello riportato nella delibera in oggetto; nel contempo, la Dottoressa Parisi mi ha comunicato l’impossibilità di visionare il brogliaccio del Consiglio e sono stato anche rassicurato del fatto che presto avrei ricevuto una comunicazione a chiarimento dell’accaduto.
Purtroppo così non è stato.
Con la comunicazione allegata il Segretario mi ha ribadito il diniego all’accesso del suo brogliaccio, con le medesime motivazioni comunicatemi personalmente, per cui non ho modo di verificare se ha errato il Sindaco nel dichiarare i voti raccolti dai singoli Consiglieri o se, invece, tale errore sia stato commesso dal Segretario Comunale.
A tal proposito mi permetto anche di evidenziare che le schede elettorali che mi sono state poste in visione, in calce alla comunicazione allegata, non sono idonee a garantire la genuinità della votazione riportata nella delibera in oggetto, perché sono evidentemente prive di qualsiasi preventiva vidimazione, che immagino sia invece necessaria.

Precisato quanto sopra, senza entrare nel merito della legittimità a richiedere copia del citato brogliaccio, credo sia interesse del Segretario Comunale e dell’intera Amministrazione comunale fare chiarezza su tale grave equivoco, mostrando quanto trascritto nell’immediatezza della votazione.  
Ciò, anche in considerazione del fatto che la stessa Consigliera Dottoressa, Tania Raso, che ha avuto modo di esaminare i singoli voti durante il Consiglio nella sua veste di scrutatrice- in più occasioni, anche dopo la pubblicazione della delibera in esame, ha dichiarato sui social network di aver riportato 5 voti in suo favore e non 4 come riportato nella delibera allegata.
Tra l’altro, mi resta difficile crede che il Sindaco si sia sbagliato nell’assegnare un voto in più a Tania Raso e, nel contempo, abbia commesso lo stesso errore assegnando un voto in meno a Carbone Antonio.
Così come mi resta difficile credere che, nell’ascoltare il Sindaco dichiarare in modo errato i voti raccolti dai singoli consiglieri, né il Segretario Comunale, né le scrutatrici siano intervenute in Consiglio per correggerlo e non hanno ritenuto di doverlo fare nemmeno dopo il riferito intervento del consigliere Bortone.


Qualcosa non quadra, per cui nell’interesse di tutti sarebbe bene essere il più trasparenti possibili e fare chiarezza su questa vicenda.

Per tale ragione chiedo anche al Sindaco ed alle Consigliere scrutatrici, a cui è indirizzata la presente, di fornire la loro versione dei fatti in modo da far chiarezza sull’accaduto.

Nel contempo, se possibile, chiedo all’Ill.mo Sig. Prefetto di porre in essere tutte le verifiche ritenute opportune per chiarire le contraddizioni emerse tra quanto dichiarato dal Sindaco nel corso del Consiglio comunale del 9.9.19 e quanto riportato nella relativa delibera consiliare.

Nel caso non avvenisse quanto richiesto, si richiede l’annullamento della delibera in questione.


Per concludere mi sia permesso un ultimo appunto.
Chi è più competente di me mi ha riferito che la votazione collegiale a scrutinio segreto, con il voto limitato, sia legittima ed in più occasioni la giurisprudenza ha riconosciuto la legittimità dell’elezione di un rappresentante della minoranza con i voti della maggioranza; è anche vero però che recentemente il Tar Puglia, con la sentenza n. 1070/15, vedi allegato, ha ritenuto illegittima l’ingerenza della maggioranza nell’eleggere con i propri voti un rappresentante della minoranza, così come è accaduto  nel nostro caso.
Per tale ragione mi chiedo se non sarebbe stato meglio e più corretto non approfittare delle lacune legislative e lasciare alla minoranza il diritto di scegliere il suo rappresentante?


In attesa di un cortese riscontro, porgo cordiali saluti.

Il Consigliere Comunale di San Giovanni Incarico, Dott. Umberto Zimarri