Trisulti: l’internazionale sovranista a casa nostra

La Certosa di Trisulti

Ve l’ho detto, si può fare una campagna europea ponendo attenzione a quello che accade nei territori. Questa storia, ahinoi, lo dimostra.
Collepardo è un piccolo Paese, di meno di mille abitanti, nella Provincia di Frosinone. Nel 1211, proprio in questo borgo, fu eretta l’Abbazia di Trisulti.
Dignitatis Humanae Institute, una fondazione che ai tanti non dirà molto. Molto di più, probabilmente, lo farà capire un nome: Steve Bannon. Cosa centra Bannon con Trisulti?
L’ex stratega di Trump, tramite la sua associazione, ha preso in gestione per 19 anni, pagando 100.000 euro la Certosa di Trisulti. Per rilassarsi nel fresco clima dei Monti Ernici? Certo che no, per farne una scuola di formazione: L’accademia dell’Internazionale Sovranista. Dal centro dell’Italia al centro dell’Europa per formare un vero e proprio “esercito” di populisti, sciovinisti e sovranisti.
L’altra figura chiave della DHI è cardinale Raymond Leo Burke, capofila dell’opposizione a Papa Francesco. Proprio per non farci mancare nulla.
La puntata di Report ( che potete trovare in allegato nel primo commento a questo post) ha evidenziato tutte le gravi e numerose opacità nel bando di assegnazione del Bene: coperture finanziare che provengono da società offshore con sede a Gibilterra, una vecchia chiesetta diroccata fatta passare per museo in modo da poter partecipare al Bando, mancanza dei requisiti giuridici per l’assegnazione del Bando.
Un luogo di pace, di solidarietà, di serenità da secoli non può e non deve diventare il luogo di formazione di chi vuole costruire una società fatta di odio, xenofobia e razzismo.
Chiedo con forza la sospensione immediata della concessione del bene alla Dhi e l’avvio di un rapido accertamento delle negligenze, interne al Ministero, che hanno permesso questo scempio.
Le grinfie della peggiore destra mondiale arrivano financo al cuore della Ciociaria: L’Internazionale Sovranista ha fondi, è organizzata, è pericolosa.
Noi, però, certamente non ci faremo intimidire: abbiamo l’obbligo morale di rispondere punto su punto a questa propaganda falsa che semina paura ed odio nella società. Abbiamo l’obbligo di organizzarci, di ragionare in maniera europea e globale davanti a queste organizzazioni che mirano a distruggere la civile convivenza tra popoli e persone.

Elezioni Europee, Umberto Zimarri apre la campagna elettorale

Entra nel vivo la Campagna Elettorale per le Europee 2019, domenica 28 Aprile alle 18:30, in Piazza Falcone e Borsellino, il candidato per Europa Verde, Umberto Zimarri, presenterà la sua candidatura alla cittadinanza.

“La mia candidatura nasce sul territorio, spiega Zimarri, per questo era doveroso partire proprio da San Giovanni Incarico: il mio paese, il luogo dove ho iniziato ad appassionarmi alla politica ed alle lotte ambientali e dove sono Consigliere Comunale. Queste elezioni dimostrano ancora una volta come i grandi partiti ci considerano: una provincia di serie B, una provincia dell’impero succube delle decisioni politiche prese a Roma. Sono fiero ed orgoglioso di rappresentare la Ciociaria ed il Cassinate con questa candidatura. Ci tengo a ringraziare il mio partito Possibile per l’enorme fiducia che mi ha concesso proponendomi la candidatura e tutto il gruppo civico di Primavera Sangiovannese che in maniera convita e compatta mi ha incoraggiato e mi sta sostenendo in questa avventura”

Ai punti programmatici nazionali ed europei che spaziano dalla riconversione energetica al Fisco Comune Europeo non dimenticando la difesa dei diritti Umani e una politica che punti ad un’effettiva parità di genere e diritti senza discriminazioni, Zimarri ha pensato di sviluppare 5 punti dedicati al comprensorio locale: l’Europa e i piccoli centri: tutela, valorizzazione e sviluppo; Ciclo dei Rifiuti e lotta alle ecomafie: dagli errori della politica al contrasto delle infiltrazioni mafiose; Acqua bene pubblico sempre più prezioso: dai soprusi dei gestori alle reti colabrodo; Messa in sicurezza del territorio: la grande opera di cui abbiamo bisogno; Cambiamenti Climatici ed agricoltura: rischi, difficoltà e nuove sfide.

Queste elezioni europee sono importantissime e cruciali per il nostro futuro prossimo- continua Zimarri: da una parte troviamo l’Internazionale Sovranista che punta a distruggere il concetto stesso di Europa Unita, dall’altra c’è chi con le sue politiche miopi ha distrutto il Sogno Europeo di Altiero Spinelli. Spetta a noi dunque mantenere alta la bandiera dell’Europeismo mettendo al primo posto dell’agenda politica la lotta ai cambiamenti climatici e coniugandola con politiche progressiste attente ai bisogni delle persone e non solo delle grandi multinazionali.

Abbiamo 12 anni per Salvare il Pianeta per questo non si può più tergiversare: tocca a noi, tocca a tutti noi prendere il mano il nostro destino. Lo dobbiamo ai bambini di oggi che ci chiederanno un domani “Tu cosa hai fatto per il mio futuro?”

Il mio 25 Aprile

Il mio 25 Aprile…
Nella mattinata la bella piazza di Frosinone ha accolto studenti, cittadine e cittadini, rappresentanti del mondo politico e sindacale, uniti nel gridare: Ora e Sempre Resistenza.
L’esigenza di avanzare compatti davanti al rigurgito fascista, la necessità di sconfiggere la paura e la guerra tra ultimi e penultimi.
Nel pomeriggio é stato un vero piacere essere con gli amici di Adessomaipiù.
Un fiore rosso davanti ad una discarica, un fiore rosso simbolo di speranza, fiducia, lotta e resistenza.
Un simbolo semplice ma importante: la nostra lotta é quella per un’ambiente salubre, per il diritto alla salute, per la difesa del nostro territorio.
La nostra resistenza continua e continuerà.

Una questione generazionale

Umberto Zimarri

Le questioni climatiche ed ambientali includono in maniera naturale ed implicita, tra l’altro, un tema centrale mai affrontato con determinazione e credibilità dai grandi partiti italiani: la questione generazionale.
Parlare di ambiente equivale a parlare di futuro, fare politiche ambientali significa guardare negli occhi i bambini di oggi per garantirli un avvenire all’altezza dei loro sogni.
Al di là degli slogan semplicistici della rottamazione o del tutti a casa, cosa davvero è stato fatto in Italia, concretamente, su questo argomento?
Veniamo da anni in cui alle scelte radicali si è preferito il calcolo con il bilancino elettorale, una sindrome da braccino corto che ha paralizzato l’azione e la proposta politica, in cui le liste elettorali più che di lotta all’inquinamento erano occupate da paracadutati sui territori. Insomma più che di strategie di rifiuti zero, lo sport preferito era il riciclo del candidato. Mortificando l’ambiente e i sogni di rappresentanza di un’intera generazione.
Sono nato nel dicembre del 1989 e molti dei protagonisti politici attuali, dal centro destra a quello che fu il centro sinistra, erano già presenti in Parlamento. Con quale credibilità oggi possono rappresentare quel desiderio di cambiamento che nasce dalle piazze colme di ragazze e ragazzi che chiedono semplicemente un futuro per il Pianeta?
Parallelamente come può rappresentare un’alternativa chi appena arrivato al Governo si è dimenticato della prima stella quella ambientale, sacrificandola e barattandola sull’altare del nero capitano.
Ecco perché quando diciamo tocca a noi, non stiamo pronunciando un semplice slogan ma stiamo dimostrando una vision differente, capace di essere interprete credibile e coerente di un movimento nato dal basso, capace di mettere nell’angolo la narrazione razzista e tossica di cui si è avvelenata la società.