Referendum: perchè partecipare e votare Sì

Cinque quesiti, una sola direzione: dare più potere a chi oggi ne ha meno. È questo il cuore della questione. Ed è per questo che votare SÌ è una scelta che guarda a una società più giusta e più democratica. L’8 e il 9 giugno saremo chiamati a esprimerci su cinque referendum abrogativi che toccano la vita quotidiana di milioni di persone perchè riguardono temi come il lavoro e la cittadinanza.

Perchè è importante partecipare?

In un tempo in cui la politica sembra distante, partecipare è l’unico antidoto alla rassegnazione. Scegliere di votare è prima di tutto un gesto di libertà. L’articolo 1 della nostra Costituzione ci dice che la sovranità appartiene al popolo: ma appartiene davvero solo se viene esercitata. Se non partecipiamo, se rinunciamo a dire la nostra, quella sovranità si dissolve. Non scompare dalla Carta, ma evapora dalla realtà. Non si vota per un partito. Non si sceglie un governo. Si vota prima di tutto per far sentire la propria voce.

SCHEDA VERDEVOTARE SÌ. Licenziamento illeggittimo e contratti a tutele crescenti.

Di cosa si parla?

Il referendum propone di abrogare (cioè cancellare) il decreto legislativo n. 23 del 4 marzo 2015, uno dei provvedimenti principali del cosiddetto Jobs Act, introdotto durante il governo Renzi. Questo decreto ha creato una nuova forma di contratto a tempo indeterminato, chiamato “a tutele crescenti”, valido per i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi, nelle aziende con più di 15 dipendenti.

Cosa ha cambiato il Jobs Act?

Prima del 2015, se un lavoratore veniva licenziato senza una giusta causa o senza giustificato motivo, aveva diritto – in molti casi – a essere reintegrato nel suo posto di lavoro, come previsto dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Con il Jobs Act, invece, il reintegro è diventato un’eccezione. Nella maggior parte dei casi, chi viene licenziato illegittimamente riceve solo un’indennità economica (cioè un risarcimento in denaro), calcolata in base all’anzianità di servizio, ma non torna al lavoro. Questa riforma ha indebolito fortemente le tutele per i lavoratori.

Cosa chiede il referendum?

Il referendum chiede di abrogare il decreto del 2015 e di tornare alla disciplina precedente, quella più favorevole al lavoratore. In pratica:

  • In caso di licenziamento illegittimo, il giudice potrà ordinare il reintegro nel posto di lavoro (non solo un risarcimento).
  • Si ristabilisce l’impianto dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, prima della riforma del Jobs Act.
  • Le tutele tornerebbero uguali per tutti i lavoratori a tempo indeterminato, indipendentemente dalla data di assunzione.

Chi è coinvolto?

Il quesito riguarda milioni di lavoratori assunti dal 2015 in poi, che oggi non godono delle stesse protezioni di chi è stato assunto prima. Colpiti in particolare:

  • Tutti i lavoratori a tempo indeterminato post-2015;
  • Le aziende con più di 15 dipendenti;
  • Il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore, che diventerebbe più equilibrato.

Perché votare ?

Votare SÌ sulla scheda verde significa voler ripristinare un diritto fondamentale del lavoratore: quello di essere reintegrato se viene licenziato ingiustamente.

SCHEDA ARANCIONE – PERCHE’ VOTARE Sì – Tutele contro i licenziamenti nelle piccole imprese

Di cosa si parla?

Il quesito riguarda i lavoratori delle piccole aziende, cioè quelle con meno di 16 dipendenti. Oggi questi lavoratori, se licenziati senza una giusta causa o senza giustificato motivo, non possono essere reintegrati e hanno diritto a una indennità economica limitata.

La legge attuale (nello specifico l’articolo 8 della legge 604/1966) fissa un tetto massimo all’indennità, che non può superare sei mensilità di stipendio, anche nei casi più gravi.

Cosa propone il referendum?

Il quesito propone di abrogare questo limite. Se vince il , non ci sarà più un tetto fisso e l’indennità sarà decisa dal giudice, caso per caso, tenendo conto di vari fattori:

  • La gravità dell’ingiustizia del licenziamento;
  • L’età del lavoratore;
  • I suoi carichi familiari;
  • Le condizioni economiche dell’azienda.

In questo modo, chi viene licenziato ingiustamente in una piccola azienda potrà ricevere un risarcimento più equo e proporzionato al danno subito.

Perché è importante?

Oggi esiste una disparità evidente tra lavoratori di grandi aziende e quelli di piccole imprese. Chi lavora in una ditta con meno di 16 dipendenti ha meno diritti, anche quando viene licenziato senza motivo valido. Questo referendum vuole ridurre questa ingiustizia.

Perché votare ?

Votare SÌ sulla scheda arancione significa dire che la giustizia e la dignità valgono per tutti, anche nelle piccole aziende. È un passo per rendere il lavoro davvero tutelato, per tutti, e non una condizione di debolezza permanente.

SCHEDA GRIGIA- PERCHE’ VOTARE Sì – Contro l’abuso dei contratti a tempo determinato

Di cosa si tratta?

Il quesito propone di abrogare una parte del Jobs Act che consente alle aziende di assumere lavoratori a tempo determinato per un massimo di 12 mesi senza dover indicare alcun motivo. In altre parole, oggi un’azienda può usare il contratto a termine anche se non c’è alcuna necessità reale, senza darne conto a nessuno, nemmeno davanti a un giudice.

Questa flessibilità totale ha creato un uso esteso e spesso abusivo del lavoro precario: secondo la CGIL, oltre 2 milioni di lavoratori sono coinvolti.

Cosa cambierebbe se vince il ?

Votando SÌ si reintroduce l’obbligo della causale: cioè, un datore di lavoro dovrà giustificare per iscritto perché sta usando un contratto a termine e non uno stabile (a tempo indeterminato).

Le “causali” ammesse potrebbero essere, ad esempio:

  • picchi di produzione stagionali;
  • sostituzioni temporanee;
  • attività eccezionali o sperimentali.

Se l’azienda non ha un motivo valido, non potrà utilizzare un contratto a tempo determinato. E il giudice potrà valutarne la legittimità.

Perché è importante?

Il lavoro a termine dovrebbe servire per situazioni eccezionali, non per coprire posti di lavoro stabili con lavoratori precari, ricattabili e privi di diritti. Eliminando la causale, il Jobs Act ha aperto la porta a un uso sistematico e indiscriminato di questi contratti.

Votare SÌ significa ridare dignità e stabilità al lavoro.

Perché votare

Votare SÌ sulla scheda grigia significa dire basta alla precarietà senza regole. È una scelta per un lavoro più giusto, stabile, dignitoso.

SCHEDA MAGENTA – PERCHE’ VOTARE Sì – Più responsabilità per chi appalta. Più tutela per i lavoratori.

Di cosa si tratta?

Questo quesito chiede di rafforzare le tutele per i lavoratori in caso di infortuni o malattie professionali, aumentando la responsabilità dell’imprenditore che affida un appalto (cioè il committente).

Oggi la legge dice che il committente è responsabile solo in certi casi, e può sottrarsi alla responsabilità se l’infortunio deriva da un rischio tipico dell’attività dell’appaltatore o del subappaltatore.

Questa eccezione è un modo per scaricare le colpe e sfuggire alla responsabilità civile in molti incidenti sul lavoro.

Cosa cambierebbe se vince il ?

Votando SÌ si cancella l’esclusione di responsabilità per i rischi tipici dell’appaltatore, rendendo il committente sempre corresponsabile, insieme all’appaltatore e ai subappaltatori, nei casi di infortuni o malattie professionali in assenza di copertura assicurativa (INAIL o IPSEMA).

In pratica:

  • L’imprenditore che affida i lavori non potrà più lavarsene le mani.
  • Avrà interesse a controllare davvero che sicurezza e tutele siano rispettate lungo tutta la catena degli appalti.
  • I lavoratori non resteranno più soli nel chiedere giustizia.

Perché è importante?

Troppi incidenti sul lavoro avvengono in condizioni precarie, soprattutto negli appalti e subappalti, dove la sicurezza viene spesso sacrificata per il risparmio.

Dare una responsabilità diretta anche al committente significa mettere pressione su chi prende decisioni e prevenire gli incidenti prima che avvengano.

Chi ha il potere economico non può essere anche quello che sfugge più facilmente alle responsabilità.

Perché votare ?

📌 Votare SÌ sulla scheda viola significa stare dalla parte della vita, della giustizia, della responsabilità. Una democrazia che si rispetti non può tollerare che il profitto venga prima della sicurezza sul lavoro.

SCHEDA GIALLA – PERCHE’ VOTARE Sì – Cittadinanza dopo 5 anni: più diritti, più dignità, più Italia.

Di cosa si tratta?

Il referendum propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale continuativa in Italia necessario per poter richiedere la cittadinanza italiana. Oggi, anche se la legge parla di 10 anni, la realtà è che tra burocrazia e attese si arriva spesso a 13 anni o più prima di diventare cittadini a tutti gli effetti. Il referendum vuole correggere questa ingiustizia.

Cosa cambierebbe se vince il ?

  • Dopo 5 anni di vita regolare in Italia, una persona potrà presentare la domanda di cittadinanza;
  • Non cambia nulla sugli altri requisiti (conoscenza della lingua, reddito stabile, assenza di reati);
  • La cittadinanza ottenuta potrà essere trasmessa ai figli minorenni.

Chi riguarda?

  • Oltre 2 milioni di persone, molte delle quali vivono, lavorano e pagano le tasse in Italia da anni;
  • Giovani che sono cresciuti qui, che parlano italiano e si sentono italiani, ma che oggi vivono da stranieri in casa propria;
  • Famiglie che da troppo tempo aspettano riconoscimento e pari diritti.

Perché è importante?

  • Perché cittadinanza è appartenenza, non concessione;
  • Perché chi vive qui stabilmente, rispetta le regole, contribuisce alla società, deve poter avere voce;
  • Perché inclusione è sicurezza, è democrazia, è coesione sociale;
  • Perché troppe persone vivono in una zona grigia di diritti negati, pur essendo pienamente parte della nostra comunità.

Perché votare ?

📌 Votare SÌ sulla scheda grigia significa dire che chi vive qui, lavora qui, cresce qui, è parte dell’Italia. E ha diritto di essere riconosciuto come tale. Una democrazia non può restare cieca davanti a milioni di vite invisibili.

LINK UTILI

https://www.ilpost.it/2025/05/05/guida-referendum-8-9-giugno/

https://partitodemocratico.it/8-e-9-giugno-5-si-ai-referendum-su-lavoro-e-cittadinanza

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/i-cinque-referendum-di-fronte-a-noi-ragioni-per-votare-si

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