Tag: Podcast sostenibilità

  • L’economia circolare nello sport – La storia di Nicolas Meletiou ed Esosport

    L’economia circolare nello sport – La storia di Nicolas Meletiou ed Esosport

    Ogni sport lascia tracce.
    Tracce sul corpo, nella mente, negli oggetti che usiamo.
    Scarpe consumate, palline sgonfie, camere d’aria bucate.
    Scarti. Residuati di una corsa, di un colpo, di una salita. Ma in quelle tracce c’è ancora una promessa: la possibilità di rinascere. Nicolas Meletiou ha immaginato un mondo in cui ciò che resta non si butta, ma si trasforma. Ha fondato un’azienda che è anche una visione. Un’impresa che unisce lo sport all’economia circolare, il gesto atletico al gesto ecologico e in questa intervista ci spiegherà come tutto questo è possibile. Nella quarta puntata di questa quinta stagione di EcoSportivamente, attraversiamo le storie che si nascondono dietro i rifiuti sportivi. E scopriamo che riciclare non è solo una questione di materiali, ma di sguardi.

    L’economia circolare nello sport: L’idea, il gesto, la visione

    Per Meletiou tutto nasce da un incrocio: l’amore per lo sport e la sensibilità verso l’ambiente. “La scarpa da running, la pallina da tennis, il copertone da bici… sono oggetti carichi di storie, ma anche materiali preziosi che spesso finiscono in discarica. E invece no, possono rinascere”. Così, nel 2010, in un’Italia ancora poco pronta a parlare di rifiuti sportivi, Nicolas lancia il suo progetto. Con tenacia, perché all’inizio ha dovuto superare diffidenze, indifferenze e – ovviamente – burocrazia.

    Ma il tempo gli dà ragione. E i rifiuti cominciano a parlare. O meglio, cominciano a costruire: piste ciclabili, pavimentazioni antitrauma, aree gioco sostenibili. Ogni oggetto raccolto e trasformato è un piccolo atto educativo. Il fine-vita degli oggetti sportivi diventa così un punto cruciale per insegnare alle persone – soprattutto ai più giovani – che anche ciò che finisce può generare futuro.

    Quando la materia si fa poesia

    In esosport, la tecnica convive con la poesia. La sostenibilità diventa qualcosa che si tocca, che si calpesta – letteralmente. I nostri progetti sono fisici, tangibili. Le persone non leggono una brochure: camminano sopra il cambiamento.

    Ed è anche questo il segreto del coinvolgimento. I progetti esosport non sono manifesti astratti, ma luoghi vissuti: come Il Giardino di Betty o La Pista di Filippide, nata nel segno di Pietro Mennea, perché la memoria è una forma di sostenibilità – quella affettiva, quella umana. Non c’è impresa senza emozione.

    Economia Circolare nello sport: un modello europeo

    Il progetto ha varcato i confini italiani. La Danimarca è oggi una delle tappe del viaggio europeo di esosport ed insieme ci siamo proprio chiesti se e cosa cambia in Europa rispetto a questo argomento.

    Il futuro sotto i piedi

    Ogni corsa, ogni colpo, ogni pedalata, lascia sì una traccia… ma quella traccia deve diventare generativa.
    Una scarpa consumata non è solo un oggetto da buttare. È il ricordo di un traguardo, ma anche il punto di partenza per un futuro più giusto, più verde, più consapevole.

    Esosport ci insegna che la sostenibilità è fatta di gesti. Di mani che raccolgono, di menti che progettano, di comunità che si mettono in gioco. E ci ricorda che ciò che resta, se guardato con occhi nuovi, può rinascere.

    Anche il rumore del mondo che consuma può diventare un’eco. L’eco di ciò che vale.
    L’eco di chi non si ferma, ma riparte.

  • Plastic Free Ride: Pedalare per un mondo più pulito

    Plastic Free Ride: Pedalare per un mondo più pulito

    Sport, Ambiente e Sosteniblità: l’intervista podcast di EcoSportivamente a Plastic Free Ride

    Il suono delle ruote sull’asfalto e il vento in faccia rappresentano uno dei ricordi più piacevoli delle estati adolescenziali.  Momenti e attimi di libertà. Nella storia raccontata nell’intervista di EcoSportivamente, però, c’è un dettaglio che rompe il quadro: sacchetti di plastica intrappolati nei cespugli, bottiglie abbandonate sul ciglio della strada, lattine accartocciate sul sentiero sterrato.

    È proprio da questa immagine che nasce Plastic Free Ride, un’idea semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo: pedalare per ripulire il mondo dai rifiuti. A trasformare questa visione in realtà sono Raffaele Fanini e Sara Mazzarella, due ciclisti con una missione chiara: lasciare i percorsi che attraversano meglio di come li hanno trovati.

    Dal 2019, in sella alle loro biciclette con guanti, pinze e un carrello al seguito, percorrono chilometri raccogliendo plastica, vetro e altri scarti abbandonati. Ma non si fermano qui. Il loro obiettivo è più grande: ispirare altri a fare lo stesso, dimostrare che piccoli gesti possono generare un cambiamento concreto. E così, lungo la strada, il loro esempio coinvolge sempre più persone, trasformando semplici pedalate in veri e propri eventi di pulizia collettiva.

    Ad oggi, Plastic Free Ride ha percorso migliaia di chilometri e raccolto una quantità impressionante di rifiuti. Un viaggio che è anche un messaggio: ognuno di noi può fare la differenza. E ora, questa storia di passione, impegno e amore per l’ambiente diventa la protagonista della prima puntata del podcast EcoSportivamente.

    Una chiacchierata che si muove dai paesaggi del Kirgikistan e dei racconti di un agricoltore che racconta loro gli effetti dei cambiamenti climatici alle spiagge di Santa Maria di Leuca, dalla stanchezza “positiva” di una giornata di attività fisica alla rabbia di continuare a vedere percorsi ripuliti di nuovo sporchi, gli inseguimenti dei cani della Corsica o l’abbaglio dei una signora che li ha scambiati per netturbini del Comune.

    Progetti per il futuro? Il più nobile, ispirare gli altri a fare lo stesso.

    Se vuoi scoprire come un’idea nata su due ruote possa trasformarsi in un movimento di cambiamento, non perderti questo episodio. Preparati a lasciarti ispirare, perché il viaggio verso un mondo più pulito inizia sempre da un primo passo… o da una prima pedalata.

    ASCOLTA LA LORO STORIA

  • EcoSportivamente: il podcast dedicato allo sport e alla sostenibilità

    EcoSportivamente: il podcast dedicato allo sport e alla sostenibilità

    In questo periodo ho collaborato attivamente alla nascita di alcuni progetti podcast, a tematica sportiva.  Il primo è EcoSportivamente, un progetto in collaborazione con Green Italia che punta a far conoscere storie sportive di sostenibilità.


    Esiste un rapporto tra sport, sostenibilità e società? E’ possibile utilizzare il mondo ed i campioni dello sport per divulgare tematiche green, specie tra le giovani generazione? Qual è il legame tra sport e ambiente? Cosa può fare il mondo dello sport per sensibilizzare le persone ad una maggiore attenzione verso il creato?

    Data la vastità del tema, le “puntate” saranno raggruppate in diverse macrotematiche:

    • Campioni della sostenibilità
    • Sport e Responsabilità Sociale d’impresa
    • Beni comuni, sport e comunità
    • La gestione delle grandi competizioni internazionali
    • Economia Circolare ed Efficienza Energetica nel mondo dello sport
    • Sport e turismo sostenibile. Vie d’acqua, cammini e cicloturismo

    Ecosportivamente: l’intervista a Matteo Miceli


    Durante la prima puntata, ho avuto il piacere di intervistare il velista romano, Matteo Miceli. La sua impresa ha avuto inizio il 19 ottobre 2014 alle ore 12 presso il porto Riva di Traiano di Civitavecchia. Matteo quel giorno è partito per circumnavigare il globo. Da Roma a Roma senza assistenza e senza scalo, in completa autonomia, alimentare ed energetica. L’imbarcazione, Eco 40, è stata da lui pensata e costruita. Da questa incredibile avventura è venuta fuori un’intervista davvero interessante e stimolante.

    E’ venuta fuori un’intervista davvero interessante, stimolante ed utile per riflettere su molte tematiche legate alla salvaguardia del mare e degli oceani.